Fin da quando è stato istituito, il piano nazionale di ripresa e resilienza è stato accompagnato ad una serie di polemiche e scontri, soprattutto dal punto di vista prettamente politico, osservati in diverse sedi. Il pnrr rappresenta una delle realtà a cui si è dato uno sguardo maggiore negli anni del Coronavirus e per cui non sono mancati i dissidi e gli scontri anche tra maggioranza e opposizione, in un momento storico sicuramente molto delicato per il nostro paese.
Naturalmente, come è stato possibile osservare soprattutto dal punto di vista normativo, il piano nazionale di ripresa e resilienza si divide in più macro aree, attraverso le cosiddette missioni che si diramano, a loro volta, in specifici obiettivi e attività che possono essere realizzate per ottenere dei risultati concreti all’interno del nostro paese. Tuttavia, a margini delle missioni specifiche e di quelli che sono gli investimenti, anche dal punto di vista monetario, che avvengono giorno per giorno soprattutto nelle diverse realtà aziendali e imprenditoriali, è importante valutare quali siano gli obiettivi fondamentali per l’Italia con un piano che è sicuramente destinato a cambiare la nostra storia economica.
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Trasformazione industriale e industria digitale
Uno dei motori del cambiamento, nell’ambito della realtà contemporanea, è determinato dall’automazione e dalla digitalizzazione del settore industriale e imprenditoriale. Il mondo richiede dei passi in avanti che siano operati in tal senso, soprattutto per quanto riguarda la capacità di trasformare la realtà di impresa adeguando, l’imprenditoria oltre che il sistema di lavoro in generale, alle diverse richieste di un mondo sempre più connesso, digitalizzato e adatto alle realtà online. Per questo momento, la trasformazione industriale passa attraverso soprattutto la cosiddetta industria digitale, che si basa a sua volta su fenomeni e attività specifiche, quali l’automazione, l’utilizzo positivo dell’intelligenza artificiale, il rinnovamento delle infrastrutture digitali e tanto altro ancora.
Si tratta di un parametro assolutamente protagonista nell’ambito della contemporaneità, soprattutto all’interno di un paese che mira ad esportare il cosiddetto made in Italy e che vuole mirare, attraverso il dominio industriale, anche ad una certa capacità di interconnettersi con realtà globali, soprattutto dal punto di vista imprenditoriale. Per questo motivo, gran parte degli investimenti del piano nazionale di ripresa e resilienza sono mirati al miglioramento della realtà industriale, attraverso la digitalizzazione che coinvolge anche l’imprenditoria.
Inclusione femminile nel mondo del lavoro
Tra gli obiettivi fondamentali per l’Italia che passano attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza c’è anche la maggiore inclusione femminile nel mondo del lavoro, attraverso dei piani mirati che permettono di supportare tutte quelle realtà imprenditoriali che si occupano di includere la donna, attraverso un proposito di parità di genere che passa attraverso salari, mansioni lavorative, posizioni professionali e responsabilizzazione della donna maggiore all’interno del contesto imprenditoriale e aziendale di riferimento. Si tratta soltanto di un primo passo verso una fenomeno di inclusione totale che permette, finalmente, alla donna di essere totalmente inserita anche nel discorso lavorativo, in un paese che, molto spesso, si dimostra problematico sotto questo punto di vista.
Trasformazione green
È evidente che uno degli ultimi obiettivi che devono essere valutati nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza per l’Italia sia la trasformazione green, in un paese che ha spesso sofferto per scelte politiche non esattamente favorevoli ad un cambiamento dal punto di vista industriale e imprenditoriale, per favorire la cosiddetta transizione verde in Italia. Che si tratti di un rinnovamento strutturale o di maggiori fondi per garantire una tutela dell’ambiente maggiore, il piano permetterà a molte aziende di funzionare meglio rispetto ai propri obiettivi di tutela dell’ambiente e sostegno della materia ecologica.