Sappiamo tutti che ci si può rivolgere all’avvocato ogni qual volta si ritenga necessario ottenere un consiglio da questo professionista. Vi sono però delle situazioni in cui è obbligatorio, per legge, rivolgersi ad un avvocato. Vogliamo in questo caso parlare dell’avvocato civilista e non delle casistiche penali. www.studiolegaleavvocatoepis.it è un sito su cui è possibile trovare informazioni su quali siano gli ambiti in cui opera un avvocato civilista, le specializzazioni e le piu’ comuni pratiche in quest’ambito che spazia da materie piu’ semplici a quelle complesse di alto livello aziendale.
Gli obblighi di legge
Quando andare dall’avvocato
I casi specifici
Ci sono quindi situazioni in cui la presenza di un avvocato civilista è obbligatoria per legge. Il primo che intendiamo prendere in considerazione è il caso delle mediazioni; nel momento in cui è un giudice a disporre una mediazione, allora gli interessati hanno l’obbligo di rivolgersi ad un avvocato. Lo stesso avviene in tutti i casi in cui il singolo soggetto sia coinvolto in cause civili nelle quali si trattano risarcimenti il cui valore è superiore ai 1.100 euro; per quanto riguarda le controversie lavorative, il valore della causa deve superare i 129,11 euro per rendere obbligatoria la presenza di un avvocato, civilista nella maggior parte dei casi. Ci sono però delle eccezioni, che riguardano tutte le cause civili; nel caso in cui il singolo soggetto abbia “la qualità necessaria per esercitare l’ufficio di difensore” (come recida il Codice di Procedura Civile), allora potrà auto rappresentarsi. Stiamo parlando, nella maggior parte dei casi, di avvocati abilitati che sono chiamati in giudizio in cause civili.
Quanto costa l’avvocato
Perché a volte vi si rinuncia
La durata di una causa
La motivazione che spinge molti a non rivolgersi ad un avvocato è, solitamente, il timore di dover sborsare cifre eccessive per questo tipo di servizio. In realtà l’avvocato è tenuto ad avvisare in anticipo il proprio cliente per quanto riguarda il costo di una causa. Esistono comunque dei tariffari, che permettono di valutare a priori il costo totale dell’assistenza legale. Molto dipende poi dall’effettivo lavoro da svolgere, ad esempio dal numero degli atti da esaminare, dalla necessità di effettuare un’attività con una certa urgenza, dal tipo di causa in cui si deve entrare in merito. Sono quindi numerosi gli elementi, con anche la possibilità, in talune situazioni, che parte del compenso da saldare all’avvocato possa essere attribuito alla controparte.
Quando andare dall’avvocato
Chiedere un consiglio legale
La consulenza continuativa
Oltre alle necessità correlate agli obblighi di legge, sono varie le situazioni in cui è importante rivolgersi ad un avvocato, per una semplice consulenza. In questi casi il tariffario non è necessariamente seguito: è il legale a valutare di volta in volta il costo della propria prestazione. Alcuni utilizzano un legale per consulenza continuative, per le quali pagano un fisso mensile o annuale, o anche la singola prestazione di volta in volta. Si tratta spesso di consulenze di tipo aziendale, o per quanto riguarda ampi patrimoni. Ciò non toglie anche il singolo cittadino, senza che siano coinvolte terze parti o ampie somme di denaro, può chiedere una consulenza ad un legale. Per motivazioni le più varie, che vanno da un matrimonio sino a un’eredità, o anche per valutare eventuali azioni legali nei confronti di terze parti.